Mibo – Definizione e Significato

Termina in “o”, tuttavia il genere è femminile: Mibo è la sigla che individua l’opzione sull’indice di Borsa Mib30.

Come ogni opzione, option in inglese, da tenere distinta dai diritti d’opzione che vengono offerti in Borsa soltanto in occasione di aumenti di capitale od offerta di obbligazioni convertibili, anche Mibo30 è un contratto standardizzato, ossia
un contratto dalle caratteristiche predefinite. L’investitore non deve fare altro che scegliere quale contratto acquistare o
vendere: l’unica vera e propria variabile è il prezzo, il cui movimento in una direzione o nell’altra determinerà l’entità dei
profitti o delle perdite.

Come ogni opzione, anche Mibo garantisce diritto all’acquirente di vendere, se si tratta di Mibo put, oppure di acquistare, se si
tratta di Mibo call, a un prezzo prefissato, una determinata attività: nella fattispecie, l’indice di Borsa Mib30. L’acquirente dell’opzione Mibo, sia nella versione put che in quella call, pagherà al venditore una determinata somma detta
premio, ottenendo in cambio da quest’ultimo l’impegno di vendere (nel caso di Mibo call), o comprare (nel caso di Mibo
put), l’indice a un prezzo prefissato, detto strike price.

Il fatto che l’indice non possa formare oggetto di scambio tra il venditore e l’acquirente, non significa che esso non abbia
un valore: non potendo scambiarsi il bene, le controparti del contratto, ossia l’acquirente e il venditore dell’opzione Mibo, si scambieranno una somma di denaro: in particolare, l’acquirente dell’opzione verserà al venditore, al momento della sottoscrizione, il controvalore del premio; questi, per contro, potrebbe essere tenuto a pagare, alla scadenza dell’opzione, la differenza fra il valore dell’indice moltiplicato per un determinato coefficiente, nella fattispecie 2,5 euro, e il
prezzo strike dell’opzione.

Per la precisione, il venditore di Mibo put dovrà pagare la differenza tra l’indice e il prezzo strike, quando il primo è superiore; il venditore della call dovrà pagare la differenza, quando invece l’indice è più basso.
Mibo è un’opzione europea: ciò significa che può essere esercitata soltanto alla scadenza: pertanto, per determinare se il
venditore deve pagare la differenza all’acquirente bisognerà tenere conto dell’indice Mib 30 al momento della scadenza
dell’opzione. In particolare, il valore dell’indice viene calcolato tenendo conto del prezzo di apertura dei titoli che ne
fanno parte l’ultimo giorno di contrattazione dell’opzione, che coincide con il terzo venerdì del mese di scadenza.

Attualmente, le Mibo vengono trattate quotidianamente con almeno nove diversi prezzi strike con un intervallo di 500
punti per ciascuna scadenza, e con sei scadenze differenti: quattro con scadenza nei successivi trimestri e due nei mesi
immediatamente seguenti quello di contrattazione. Nel mese di gennaio, per esempio, vengono trattate opzioni con scadenza gennaio, febbraio, marzo, giugno, settembre e dicembre.

Mercato Primario – Definizione e Significato

Vuole la tradizione che la prima lezione nelle facoltà economiche sia dedicata alla definizione di mercato. Il mercato,
viene insegnato, è il luogo di incontro della domanda e dell’offerta. Le due parti si incontrano per realizzare lo scambio:
di solito, merce contro denaro.

L’immagine più comune che una tale definizione suscita è quella del mercato come luogo fisico (una piazza, un magazzino, un ufficio) in cui a un tempo sono riuniti due soggetti, chi vende e chi acquista, e la merce oggetto della transazione. Di fatto, non è necessario che i tre protagonisti del mercato si trovino contemporaneamente in un unico luogo. É sufficiente che il venditore si metta d’accordo con l’acquirente, ad esempio per telefono, per scambiare a un determinato
prezzo una certa quantità di merce, che può trovarsi depositata presso un terzo.
Questa situazione di “dispersione del mercato” è tipica quando oggetto di scambio sono azioni, obbligazioni, titoli, valute e attività finanziarie in genere. Per lo più vengono scambiate in Borsa, ma non necessariamente. E in ogni caso, possono essere scambiate solo sul mercato primario o su quello secondario.

Quello che differenzia i due mercati non è il luogo fisico in cui avvengono le transazioni, bensì il fatto che diversa è la natura del venditore, e quindi differente è la funzione svolta dal mercato. Sul mercato primario chi cede titoli è lo stesso
emittente, che vende titoli di nuova emissione. Suo scopo è raccogliere così fondi per finanziare altre iniziative. Sul
mercato secondario sono invece scambiati titoli acquistati, e scopo di chi vende è liquidare l’investimento finanziario.

In base a questa classificazione dei mercati, risulta che ogni titolo viene scambiato la prima volta sul mercato primario,
e le successive sul mercato secondario. Si ha mercato primario, per esempio, quando un’impresa offre in opzione ai propri vecchi azionisti le nuove azioni emesse in seguito ad aumento di capitale; è mercato primario ugualmente il mercato
dei titoli di Stato quando vengono offerti nuovi Bot, Cct, e così via. La Borsa è invece perlopiù un mercato secondario,
dato che soltanto una minima parte dei titoli scambiati è di nuova emissione.

Come si Imposta la Selezione del Personale

Finito il laborioso, impegnativo ma quanto mai utile e delicato lavoro
di screening cv (selezione/scelta) dei curriculum, e prima di cominciare
la selezione vera e propria dovresti prendere delle decisioni importanti.

ATTENZIONE. NON LASCIARTI GUIDARE DAL CASO

Non lasciarti prendere dagli eventi, situazioni, persone…

Cosa intendo?

Per esempio, non fissare un appuntamento ad una persona solo perché ti ha chiamato al telefono e non sei riuscito a dire di no.

E NON LASCIARE NULLA AL CASO

Non saltare passaggi perchè ti sembra di aver poco tempo.

Sii rigoroso, imposta la selezione e segui la tua tabella di marcia, tanto gli imprevisti ci sono ugualmente.

Ricorda

Una buona selezione del personale ti permette di raccogliere tutte le informazioni di cui hai bisogno.

Per effettuare una buona selezione sono necessari organizzazione, metodo e possibilità di confrontare le informazioni.

Quindi, tornando a noi: imposta la selezione: quali sono le decisioni da prendere?

Quali sono le informazioni che vuoi avere alla fine della selezione del personale?
Facendo riferimento al documento che hai creato – quello con la descrizione della mansione (Profilo della Funzione Aziendale o job description) . poniti le seguenti domande:

qual’è la storia personale del candidato: quali studi ha compiuto e perchè, qual’è il suo percorso professionale, quali competenze ha acquisito?
cosa vuole, cosa lo spinge a cambiare?
ci sono delle caratteristiche di personalità che vorresti conoscere?
ti piacerebbe sapere come il candidato si comporterebbe in una determinata situazione?
Per raccogliere queste informazioni il colloquio di selezione è più che sufficiente.

Bene: hai preso la prima decisione: farai un colloquio per selezionare.

Quanto tempo vuoi dedicare? 20 minuti?, sono un po’ pochi, ma se ti concentri unicamente sui quei due o tre argomenti di massimo interesse, puoi farcela. Diciamo che un colloquio approfondito dura dai 40 minuti all’ora. Questa è un’indicazione, poi tu fai come puoi.

Bene, hai preso la seconda decisione: la durata del colloquio.

Quindi ora prepara una “traccia” del colloquio. Perchè ti chiederai.

Ricorda impostare una buona selezione del personale significa organizzazione, metodo, ma anche confronto delle informazioni raccolte. Alla fine degli incontri, quando avrai un’idea più chiara delle persone, potrà capitarti di avere due o più candidati interessanti…

… e allora cosa facciamo?

… e qui ti viene in aiuto il metodo ed il rigore: se hai condotto un colloquio “nello stesso modo” per tutti, ponendo, cioè, le stesse domande (o simili) puoi capire in cosa sono diversi, puoi dare un “peso” a questa diversità e, al di là della simpatia, della disponibilità immediata, della richiesta economica inferiore, della vicinanza geografica, ecc. puoi in una parola capire cosa ti serve e chi ha in maggior grado quella o quelle caratteristiche.

E quindi all’opera, non ti scoraggiare. All’inizio è difficile ma man mano diventa sempre più facile.

Dove eravamo, ah sì! Prepara la traccia del colloquio.

Come si fa? E’ presto detto.

Per ogni punto che ritieni importante scrivi una possibile domanda e magari anche una variante.

Facciamo un esempio. Stai cercando un impiegato per l’ufficio commerciale estero, quindi in fase iniziale quando ancora stai chiedendo degli studi, cerca di approfondire la conoscenza delle lingue, come e dove ha studiato le lingue, se è stato all’estero, se si tiene aggiornato, quanto le parla, quanto sono importanti nella sua vita (questa domanda comincia a farti capire quanto al candidato possa interessare il lavoro che gli proporrai … parleremo poi della motivazione)

Tutto chiaro?

Quante domande approfondirai? Dipende dal tuo Profilo della Funzione, ma direi che due o tre argomenti in genere sono sempre rilevanti per una posizione da ricoprire.

Bene, hai preso la terza decisione: le domande che farai.

In sintesi hai

1) scelto il metodo di valutazione del candidato: il colloquio di selezione;

2) hai deciso quanto tempo investirai per ogni persona ed infine

3) avrai creato una traccia degli argomenti da trattare durante gli incontri.

Ottimo, a questo punto sei pronto per affrontare i tuoi futuri collaboratori.

Nel prossimo post un approfondimento sugli argomenti che si toccano in un colloquio di selezione e come predisporre un prototipo (modello) di scheda da compilare durante il colloquio stesso.

Come sempre, spero che queste note ti siano state utili e ti invito a scrivermi sia privatamente che pubblicamente.

Come Ottenere un Finanziamento se si è un Autonomo Protestato

I finanziamenti concessi a protestati autonomi, può sembrare un’azione pressoché impossibile, tuttavia, seguendo determinate fasi è possibile usufruire di un qualsiasi prestito richiesto.

I protestati autonomi, essendo considerate come figure insolventi, non offrono alla banca o all’istituto di credito la fiducia di qualsiasi altro cliente; tuttavia, anch’essi possono avvalersi della richiesta di un finanziamento. Come prima cosa, dobbiamo sapere che possiamo richiedere qualsiasi prestito saldando i debiti in precedenza contratti oppure passare l’esame presso la Centrale Rischi, il cui funzionamento è spiegato in questa guida.

In alternativa a queste, possiamo comunque richiedere l’accensione di un prestito attraverso la cessione del quinto, prestito cambializzato o prestito fiduciario.
La cessione del quinto non ha bisogno di alcuna garanzia giacché la rata è data da un quinto dello stipendio o della pensione. Il prestito cambializzato conosciuto anche come prestito fiduciario non viene solitamente impiegato per l’acquisto di beni mobili o immobili ma, per una semplice necessità di liquidità del richiedente.

I vari siti internet di banche o istituti di credito che operano all’interno di questo mercato, hanno creato una vasta rete di prodotti e meccanismi che permettono a noi clienti di visionare le varie offerte, un notevole risparmio, richiedere dei preventivi online e poter acquisire maggiori informazioni in modo tale da avere una visione più ampia rispetto al finanziamento di cui vogliamo usufruire.

Come possiamo notare, ognuno di noi può avvalersi della richiesta di un prestito perché il mercato che si occupa di questi finanziamenti è sempre più in espansione cercando di soddisfare i propri clienti.
In modo particolare, se siamo delle figure insolventi per le banche, possiamo cancellare i debiti saldando le restanti rate dei precedenti finanziamenti, oppure avvalerci di un prestito che prende come garanzia o la cessione del quinto oppure la pensione o busta paga di un nostro parente o comunque una figura che garantisca il pagamento in caso di nostra insolvenza.

Come Aprire una Ludoteca

La ludoteca è uno spazio destinato alla ricreazione e al gioco dei più piccoli. Si tratta di un luogo nel quale i bambini si incontrano per svolgere attività ludiche, ma anche formative, sotto la guida di operatori che abbiano (preferibilmente) esperienza nel campo dell’infanzia. La ludoteca si rivolge a bambini che abbiano un’età compresa fra i 3 e i 14 anni, ma al suo interno possono essere creati appositi spazi anche per adulti e adolescenti. In genere è aperta nelle ore pomeridiane, e in occasione di feste e compleanni.

 

Innanzitutto non è necessario partire con un locale molto grande, ne basta anche uno piccolo, ma che sia adatto all’uso, ed anche preferibilmente situato in una zona non troppo periferica. Per quanto riguarda l’organizzazione degli spazi, l’ideale è servirsi di strutture mobili (come pannelli mobili e muri divisori) che possano creare e disfare ambienti, a seconda delle esigenze che si presentano di volta in volta. I locali da adibire a ludoteca devono essere conformi ai regolamenti urbanistici ed edilizi, e nel rispetto delle norme igienico-sanitarie. E’ consigliabile che la ludoteca sia ubicata a piano terra, e che sia dotata di uno spazio circostante da utilizzare per attività ricreative esterne. Ciascun utente deve avere a propria disposizione almeno 4 metri, e vanno inoltre rispettate le norme sulle barriere architettoniche previste dalla legge n. 104 del 1992.

Per quanto riguarda i requisiti professionali degli operatori, per aprire una ludoteca non si richiede un titolo di studio specifico, anche se è preferibile che gli stessi posseggano una esperienza nel campo dell’infanzia. Se avete deciso di aprire una ludoteca, dovete comunicare la vostra intenzione all’Ufficio delle Attività produttive e Commercio del vostro Comune. Vi verrà chiesto di allegare alla domanda una serie di documenti da spedire con una raccomandata, oppure tramite diretta consegna allo stesso ufficio. Tenete inoltre presente che in questo settore ogni Regione possiede una sua specifica legislazione. Vi conviene quindi informarvi sulle leggi regionali in vigore, oltre che tenere d’occhio la normativa nazionale, per esempio la legge n. 285 del 1997 che riguarda l’infanzia e l’adolescenza. Inoltre ci sono alcuni Comuni che lasciano ai privati ampia facoltà di azione per la scelta degli spazi e i requisiti che il locale deve possedere (vedi il Comune di Rimini), altri invece più esigenti dal punto di vista burocratico. Se siete alla vostra prima esperienza di creazione di impresa, fatevi seguire da un commercialista esperto.

 

C’è chi sceglie di aprire una ludoteca da privato, chi invece preferisce mettere su con altre persone una struttura societaria (cooperativa, srl, associazione culturale). Ovviamente la scelta sarà fatta in base ad una serie di elementi. Ci sono leggi nazionali (il prestito d’onore o quella sull’imprenditoria femminile) che finanziano il singolo imprenditore, ma ce ne sono anche altre che prevedono facilitazioni fiscali per chi si organizza in cooperative sociali o di servizi. La normativa in questo settore è veramente ampia, integrata da leggi nazionali e leggi regionali che purtroppo bisogna conoscere. Si può anche valutare la possibilità di aprire una ludoteca in franchising. Ce ne sono parecchie, bisogna solo contattarle per sapere quali sono le condizioni di affiliazione, e vedere se fa al caso vostro. In ogni caso, vi verrà chiesta una prima indagine di mercato per valutare se si tratta di un investimento “azzeccato”: il bacino di utenza, la concorrenza, quali sono i servizi innovativi che intendiamo offrire. Siate molto attenti a considerare questi aspetti iniziali, sia che iniziate da soli, sia che abbiate la guida di un esperto. Cercate di conoscere quante più ludoteche possibili, entrateci, osservate con occhio critico, e pensate a quel “quid” che manca e che voi potreste offrire al suo posto. Oggi come oggi, che in giro c’è di tutto e di più, bisogna puntare sulla differenziazione. Non è più quello che offro, ma il modo in cui lo offro.