Come si Apre un’Attività di Vendita all’Ingrosso

Se avete uno spiccato spirito imprenditoriale, e decidete di buttarvi nell’ avventura di aprire un’ attività di vendita all’ ingrosso, non fatevi prendere dalla frenesia del momento, ma calcolate e preventivate tutte le varie fasi nei minimi particolari e con perizia. Per vendita all’ ingrosso si intende un esercizio commerciale che compra merce in considerevole quantità e le rivende ad altrettante attività commerciali o da altri utilizzatori in grande, sia nella forma di importazione che di esportazione. Vediamo come procedere.

Per aprire l’ attività, tieni presente che le tempistiche sono diverse. In qualsiasi caso la prima procedura da fare è quella di recarsi all’ Ufficio delle Entrate e richiedere la partita iva, con relativo codice fiscale intestato all’ azienda. Altro passo fondamentale è l’ autorizzazione rilasciata dalla Camera di Commercio. Se l’ azienda non tratta prodotti alimentari, puoi aprirla immediatamente dopo il versamento della quota alla Camera di Commercio. Se invece vuoi dedicarti all’ import-export di generi alimentari, devi richiedere una perizia sanitaria della merce e dell’ ambiente, e l’ apertura sarà effettiva solo dopo una sessantina di giorni al decorrere di tale approvazione.

Tieni presente che prima di richiedere qualsiasi autorizzazione, la tua azienda deve avere già ultimato ogni lavoro edile. Infatti il permesso dell’ esercizio commerciale si accompagna anche a una certificazione che attesti l’ effettiva idoneità e abitabilità degli ambienti. Preoccupati anche di stipulare tutte le assicurazioni necessarie, che riguardino in particolar modo incendi, danni ambientali ed eventuali furti. Affidati inoltre sia ad un buon commercialista, che ti segua nelle questioni fiscali, sia ad un competente ufficio marketing, che curi gli interessi economici dell’ azienda.

Per la soddisfazione dei tuoi clienti, di qualsiasi merce si tratta, cerca di procurartene della miglior qualità possibile. Investi anche del tempo e delle risorse economiche, soprattutto nei primi mesi di apertura, alla promozione e alla pubblicità della tua azienda, in modo da farti conoscere nella zona e avere nel tempo una buona reputazione legata alla validità della tua merce e la tua serietà.
Non aspettarti infine che appena avviata l’ azienda tu possa guadagnare grandi cifre, ma agisci con calma e prudenza per avere delle entrate costanti e sempre maggiori.

 

Come Aprire un’Attività di Catering

Il servizio catering, ovvero il pensare alla presentazione e alla preparazione di un buffet, di un pranzo o una cena va sempre più di moda negli ultimi tempi, anche perchè i parenti del festeggiato (o dei festeggiati se sono più di uno) vogliono godersi quel giorno in tutto e per tutto senza pensare a dover cucinare e ad allestire un banchetto. Questa guida nasce per tutti colori i quali hanno come sogno quello di aprire un’agenzia di catering cercando di dargli qualche dritta per affrontare il lungo iter burocratico che esso comporta. Vediamo, perciò, più in dettaglio quali sono i primi passi da compiere.

La prima cosa che devi fare è di affidarti nelle mani del tuo commercialista di fiducia il quale provvederà a farti aprire una partita IVA, ad indirizzarti su come aprire la tua posizione assicurativa e INPS. Dal momento che la tua azienda cucina e prepara del cibo che sarà servito in cerimonie ed eventi, devi contattare l’Azienda sanitaria locale della città in cui è ubicato il laboratorio la quale dopo un attento ed approfondito sopralluogo darà o meno il nulla osta per l’avvio dell’esercizio rilasciandoti il certificato di agibilità.

Purtroppo l’iter burocratico non è finito qui, perchè devi inviare al tuo comune il modello COM 1, oppure (a seconda dei casi) quello COM2, trenta giorni prima dell’inizio dell’attività. Ricorda inoltre che se il tuo laboratorio ricopre una superficie maggiore di 400 metri quadrati sei costretto a farti rilasciare dai vigili del fuoco la certificazione di prevenzione anticendi; pensa anche che, dal momento che sicuramente installerai dei forni nel laboratorio, dovrai procurarti il certificato di controllo delle emissioni per gli impianti che possono essere nocivi per l’atmosfera; non dimenticare infine di inviare la documentazione DIA (denuncia di inizio attività) alla ASL, che ad esito positivo naturalmente, rilasceranno il numero di registrazione e l’autorizzazione a cominciare l’attività.

Ti rammento pure che anche se hai un solo dipendente devi adeguarti alle norme in tema di sicurezza sul lavoro. Ora che l’iter burocratico è quasi terminato non ti resta che scegliere gli arredi e tutto l’occorrente per fare della tua agenzia di catering la più esclusiva della città. Approfondimento Requisiti legislativi per aprire un catering (clicca qui) Come hai potuto renderti conto leggendo questa guida non è affatto semplice aprire un esercizio in cui si tratta la materia alimentare, che come è giusto, richiede un serio e spietato controllo.

 

Come Aprire un Campeggio

Aprire un campeggio. Un’attività stagionale che, se ben gestita, può risultare molto redditizia. Molte persone infatti, soprattutto negli ultimi anni, hanno spostato la metà delle loro vacanze nel campeggio. Meno comodo di un albero o di un villaggio vacanza ha, però, anche molti aspetti positivi. Il relax, il contatto con la natura, la libertà di far giocare i bambini e di portare animali. L’attività di campeggio impegna per circa metà dell’anno ma può dare davvero molte soddisfazione. Se sei interessato a questa attività imprenditoriale, leggi come fare per avviarla.

Permessi e burocrazia. Dal punto di vista burocratico, aprire un campeggio è più semplice che aprire molti altri tipi di impresa turistica. Anche questo ha, però, un iter burocratico da seguire. E’ a vostro vantaggio il fatto che non sia richiesto nessun titolo di studio o nessuna licenza particolare, almeno per quanto riguarda la vostra persona. Saranno avvantaggiati, tuttavia, coloro che hanno alle spalle un percorso economico oppure linguistico. Per quanto riguarda il resto, dopo aver ottenuto il terreno che ritenete idoneo, dovete fare i seguenti passi. Chiede la licenza, con regolare autorizzazione al vostro comune, tenendo presente che tali permessi devono trovare l’approvazione anche a livello provinciale e regionale. In secondo luogo, siete degli imprenditori e svolgete un’attività economica indipendende, quindi dovete registrarvi presso la Camera di Commercio, e diventare titolari di partita iva.

La struttura e il terreno. Aprire un campeggio non significa allestire delle tende su una distesa d’erba, ma molto di più. Si hanno dei parametri da seguire. Il terreno deve essere ampio, la grandezza dipende a voi, può essere di vostra proprietà oppure acquistato. L’essenziale è che abbiate ottenuto la regolare licenza di allestirvi l’attività. Come già detto un campeggio non è un “campo” ma una struttura. Deve quindi fornire ai clienti: assistenza medica di primo soccorso, linea telefonica, uno spaccio, bagni. Tenete presente che ogni tenda ha diritto ad un determinato spazio minimo, detto “piazzola” e che deve essere presente almeno un bagno ogni venti persone.

Il personale. Si potrebbe pensare di gestire un campeggio solo in una, due persone. In realtà una struttura di medie dimensioni ha bisogno di personale.
In particolare qualcuno che si occupi dell’accoglienza, di eventuali escursioni organizzate, della gestione dello spaccio, di mantere pulito il terreno e di vigilare sulla struttura, soprattutto di notte. Ecco fatto: queste sono le linee guida da cui partire per aprire un’attività di campeggio..

Come Comprare Immobili in Brasile

L’acquisto di un immobile nell’affascinante territorio brasiliano, viene considerato un investimento sicuro da molti analisti e da diverse società di investimenti, anche conosciuti internazionalmente; però, le normali pratiche che vanno dal documento preliminare sino alla registrazione dell’atto di proprietà, prevedono vari dettagli burocratici, con possibili problematiche, che in alcuni casi possono trasformarsi in seri problemi durante la transazione immobiliare. Vediamo dunque come poter acquistare un immobile in Brasile in maniera sicura e cercando di non imbattersi in intoppi.

Anche se comprare un immobile in Brasile rappresenta per gli italiani un’impresa poco complicata, occorre tenere conto del fatto che il mercato brasiliano, le valutazioni con i relativi parametri ed i vari sistemi di acquisto, sono diversi dai nostri: è necessario conoscerli con chiarezza ed accettarli, per fare del proprio investimento un’operazione sicura e vantaggiosa. Se non si possiede una esauriente conoscenza della realtà di questo Paese, non è consigliabile mettersi alla ricerca di una casa brasiliana ideale tramite Internet o annunci cartacei presi da riviste e giornali.2È principalmente necessario pianificare ed organizzare in Italia il proprio investimento, acquisendo ogni necessaria informazione, poiché se non si conosce adeguatamente il luogo, è assurdo pensare di poter valutare in maniera adeguata un immobile basandosi su piantine, descrizioni o fotografie. Meglio dunque contattare con un certo anticipo un’Agenzia Immobiliare del luogo, consultandone alcune tramite web, ma ricordate che in Brasile non ne esiste quasi mai una con l’esclusiva di un’ immobile. I proprietari brasiliani vogliono semplicemente vendere e non sono interessati a contattare delle uniche agenzie, quindi esse lavorano solitamente collaborando tra loro.

Cercate di evitare le improvvisazioni contattando frettolosamente le Agenzie Immobiliari, magari telefonando prima di partire o quando vi trovate già in Brasile: rischiereste di rimanere delusi spendendo tutto il vostro tempo in lunghissime attese, o addirittura non riuscendo a concludere nulla Ricordate poi che in pratica, vista la stretta collaborazione esistente tra i diversi Gruppi, i vari agenti immobiliari possono facilmente presentarvi le medesime le case disponibili sul mercato, e fate attenzione ai siti di vendite presenti online: alcuni sono gestiti da organizzazioni non appartenenti all’ordine professionale e non hanno alcuna capacità di potervi legalmente garantire la necessaria assistenza e sicurezza.

È quindi è importante riuscire ad affidarsi a organizzazioni serie, competenti e di comprovata fiducia, per non rischiare sgradite, per cui è consigliabile rivolgersi a tecnici e intermediari di immobili accreditati iscritti agli ordini Statali. Infine, tenete presente che quando si diventa proprietari di un immobile in questo Stato, occorre effettuare il pagamento di una tassa annuale, l’I. P. T. U.: si può scegliere di versare il dovuto in un’unica soluzione oppure si possono fare dei versamenti mensili. Si può anche provvedere a pagare la cifra tramite Internet, ma l’unica condizione è quella di essere titolari un conto corrente presso una banca brasiliana.

Come Accettare le Critiche sul Posto di Lavoro

Una critica è sempre qualcosa di estremamente fastidioso e difficile da mandare giù. Questo è tanto più vero se accade sul posto di lavoro. Invidia, gelosia, risentimento possono prendere il sopravvento e rovinare non solo il clima, ma anche lo stesso impiego. Vediamo allora come potete accettare le critiche al lavoro facendo in modo che diventino degli spunti di miglioramento. Foto: www.it.123rf.com

Ci sono 3 fonti diverse dalle quali possono pervenirvi le critiche. Si tratta dei colleghi, dei clienti e del datore. Inoltre le critiche stesse possono essere o meno motivate. Vediamo separatamente tutte queste situazioni. Se a farvi una critica è un collega che fa il vostro stesso lavoro, cercate di capire prima di tutto se possa avere un risentimento nei vostri confronti. Magari crede che gli abbiate tolto parte delle sue responsabilità, e questo può essere vero nel caso in cui voi siate più bravi. Tuttavia il risentimento può essere molto insidioso. Se l’appunto che vi è stato fatto è verosimile (ad esempio se avete sbagliato qualcosa), provate a ringraziare sinceramente il vostro collega per avervelo fatto e prendete spunto per correggere e fare meglio la volta successiva. Se la critica invece è palesemente campata in aria, tentate di comprendere quale possa essere il vero motivo per appianare le cose. Il vostro collega potrebbe lamentarsi di voi o mettervi in cattiva luce, e purtroppo questa è una situazione che avviene non di rado.

Se a criticarvi è stato un cliente, la cosa si fa più delicata. Questa eventualità può verificarsi sia che lavoriate in un ufficio sia che lavoriate in un negozio. Anche in questo caso la motivazione può essere duplice, e cioè reale oppure dovuta ad un’antipatia nei vostri confronti. Purtroppo per voi poco cambia agli occhi del titolare, Un cliente che non approvi un impiegato è un cliente perso. Comunque anche in questo caso se la ragione sta dalla vostra parte dovete farla valere. Diverso è se la critica è sincera. Immaginate ad esempio di essere stati criticati perchè vi si accusa di essere scortesi al telefono. Cogliete lo spunto per fare un obiettivo esame di coscienza e prestate attenzione alla prossima volta che vi troverete al telefono con un cliente. Non è piacevole arrivare a criticare qualcuno, per cui partite dal presupposto che la critica sia sincera e possa aiutarvi a migliorare. Del resto è sempre meglio essere contestati quando si è in tempo per fare qualcosa, no?

Il caso più spinoso si verifica quando è il vostro datore di lavoro a muovervi una contestazione Partite dal presupposto di non contraddirlo (ovviamente nei limiti di quanto egli Possa dire senza diventare offensivo) e considerate obiettivamente il suo punto di vista
Ricordate che è lui a pagarvi lo stipendio e chiede in genere solamente che il lavoro sia svolto nel modo che preferisce Tuttavia è importante anche ribattere per mostrargli che sapete tenere testa ad una conversazione I datori di lavoro non amano gli impiegati sottomessi, perchè questo atteggiamento potrebbe (secondo loro) riflettersi nel modo in cui svolgete le vostre mansioni Prestate molta attenzione a quello che può dirvi il titolare, perchè è proprio da lui che vengono i consigli migliori su come dovete lavorare A quel punto, se avete seguito scrupolosamente le sue indicazioni, sarete protetti anche dalle critiche che possono venirvi da colleghi e clienti, proprio perchè voi seguite la linea del capo.