Come Aprire un Conto Corrente in Finlandia

La Finlandia oggi come oggi, in tempi di grande recessione e crisi, al contrario di alcuni Paesi, ha sviluppato una stabilità economica a livelli davvero molto alti, è per questo e forse per altri motivi, che questo Paese attira un grande numero sia di investitori, che di persone le quali, si trasferiscono per cercare lavoro o avviarne uno tutto personale. In questa guida, cercheremo di dare alcuni consigli su come aprire un conto corrente in Finlandia.

Alcune ricerche statistiche hanno portato alla luce diverse modalità di gestire i propri risparmi, i quali si differenziano da Paese a Paese. In Italia ad esempio, ben un terzo della popolazione non è possessore di un Conto Corrente, mentre invece in altri Paese dell’Unione Europea, come ad esempio la Finlandia, questa percentuale scende drasticamente allo 0%. Tutti i cittadini, al compimento dei 16 anni, possiedono un conto corrente e hanno quindi rapporti molto stretti con le banche.

La procedura di apertura di un conto corrente, come del resto in tutta l’Europa, oggi per un cittadino italiano che decida di trasferirsi in Finlandia, non presenta un grosso problema. Il sistema bancario di questo Paese è molto avanzato, quindi in grado di offrire snellezza e velocità nell’espletare tutte le pratiche burocratiche, che, a onorE del vero, sono veramente poche. Le principali banche operanti su questo territorio sono tre: Nordea Bank Group, Sampo e il Gruppo Banca OKO, esistono inoltre diverse società che si occupano d’investimento finanziario, gruppi assicurativi ed altre banche commerciali. Prima di aprire un conto corrente, nella banca con la quale abbiamo scelto di cooperare, dovremmo informarci quali sono i documenti necessari per avviare le pratiche, attenzione non tutte le banche richiedono la stessa documentazione.

In genere quelli più richiesti sono: passaporto, una foto autenticata, il numero d’identificazione finlandese, la conferma scritta dell’indirizzo nel quale al momento si risiede, KELA ovvero una carta la quale ci darà il diritto di ricevere assistenza sociale e che dovrà essere richiesta nel momento in cui si arriva sul territorio Finlandese, naturalmente il permesso di soggiorno Alcune banche posso richiedere la lettara di presentazione della vostra banca

Il processo di apertura del conto in genere è molto velOce, se tutti i documenti richiesti sono in ordine, si potrà ricevere la carta bancomat anche il giorno successivo Cosa molto importante, è proprio nel momento dell’apertura del vostro nuovo conto che dovrete fare richiesta di tutti i servizi dei quali desidererete avvalervi, per fare un esempio: accesso servizi on line, carta bancomat per pagamenti di beni e servizi, l’invio della documentazione in una lingua ben specifica che potrebbe essere inglese, svedese o finlandese Le spese bancarie per la tenuta del conto in genere in Finlandia sono molto più accessibili che in Italia, la cosa importante prima di scegliere a quale banca affidare il vostro denaro, dovrà essere quella di considerare tutti le offerte, i prezzi, quali e quanti sono i servizi gratuiti che ogni istituto è in grado di offrire, valutando il tutto in rapporto alle vostre reali esigenze.

Cash Flow Operativo – Significato

Il cash flow operativo rappresenta quel flusso di cassa generato da incassi e pagamenti derivanti appunto dalla parte operativa dell’attività. Cioè dalla parte dei ricavi e dei costi che non include gestione finanziaria, straordinaria e investimenti.

Per prima cosa vediamo come è composto il Cash Flow. Partendo dalle voci del Conto Economico riporta quei costi che hanno generato entrate e uscite finanziarie nel corso dell’esercizio sotto forma di incassi e pagamenti (tenendo conto delle condizioni in cui opera l’azienda, dilazioni, anticipi, buoni ecc).

Il Cash Flow operativo non tiene conto di tutti gli incassi e pagamenti, sono esclusi quei flussi derivanti dalla gestione finanziaria e straordinaria, nonchè dagli investimenti. Altre voci del conto economico poi non generano flussi finanziari (ad esempio accantonamento a fondo TFR) e quindi non devono essere inserite.

Seleziona quindi le poste che ti interessano. Sottrai agli incassi complessivi i pagamenti complessivi e otterrai il Cash Flow operativo. Puoi notare da te che, se non si tiene conto di dilazioni e delle voci non riportate (come appunto l’accantonamento al fondo TFR) questo cash flow sarà uguale al MOL, margine operativo lordo.

Quali Sono i Vari Tipi di Ammortamento di un Mutuo

Spiegheremo in questa sezione cosa vuol dire piano di rimborso o ammortamento. Nello specifico abbiamo un finanziatore che presta ad un soggetto, una somma che il soggetto si impegna a restituire in tot anni, secondo tempi di rimborso stabiliti. Il soggetto o cliente s’impegna inoltre di pagare per tutta la durata del prestito con modalità, anch’esse stabilite, l’interesse sulla somma da lui ancora dovuta, calcolato in base al tasso di remunerazione.
Il rimborso del capitale potrà avvenire, ad esempio, in un’unica soluzione alla scadenza dell’anno stabilito; oppure , mediante il pagamento di tot rate a scadenza costante e ha scadenze incostanti, secondo quanto stabilito nel contratto. In ogni caso, la quota interessi relativa ad un determinato periodo è calcolata riferendosi all’ammontare del debito quale risulta durante tale periodo: si tiene cioè naturalmente, conto del rimborso parziale eventualmente avvenuto. Esistono tecnicamente diversi tipi di ammortamenti che spiegheremo sempre in questa sezione.
In parole più semplici: nella fase della stipula del contratto di mutuo, tra la banca e il mutuatario viene sottoscritto dalle parti anche il piano di ammortamento. Il piano di ammortamento non è altro che un documento dove viene riepilogato la “storia” del mutuo, dalla sua durata, all’importo delle rate da pagare con le dovute scadenze e la composizione della rata tra quota capitale e quota interessi, il numero delle rate residue.
A seconda della tipologia di mutuo contratto ovviamente cambiano le condizioni del piano di ammortamento. Quando ci troviamo di fronte ad un mutuo a tasso fisso, il piano di ammortamento ha validità permanente in quanto le rate rimangono invariate per tutto l’arco temporale della restituzione del debito, visto che il tasso rimane invariato anche le rate da rimborsare rimangono identiche. discorso a parte viene fatto quando ci troviamo di fronte ad un mutuo a tasso variabile, in questa occasione il piano di ammortamento ha “vita” prefissata, una volta scaduto il periodo per cui il piano è stato calcolato in base ad un certo tasso legato a sua volta ad un certo indice, ne viene prefissato uno nuovo in base alle nuove condizioni economiche del mercato finanziario, di solito ha durata di 12 mesi.
Come già accennato sopra, la rata o le rate che costituiscono il piano di ammortamento è composta da una quota capitale che rappresenta l’effettivo rimborso del denaro avuto in prestito e la quota interessi che rappresenta il costo del denaro più la commissione dovuta alla banca denominata spread ( il guadagno reale della banca).
Ogni istituto o ente finanziatore, adotta la propria strategia economica e a seconda di questa abbiamo sul mercato proposte di mutuo con differenti tipologie di piano di ammortamento. In Italia il più diffuso è chiamato piano di ammortamento francese, ma troviamo anche il piano di ammortamento italiano, il piano di ammortamento americano (con quote di accumulazione), tedesco (con interessi pagati in anticipo); ecc..

Ammortamento Italiano
Il piano di ammortamento che spieghiamo in questa sezione prende il nome di ammortamento italiano, ciò non vuol dire che sia il piano di rimborso più usato in Italia, infatti il più utilizzato nel nostro paese è il piano di rimborso francese.
In questa forma di ammortamento, le quote capitali sono tutte uguali tra di loro, questo permette un facile calcolo del piano stesso.

Ammortamento Americano
Nel piano di rimborso o ammortamento americano si hanno le quote progressivamente pagate dal debitore in conto capitale non vengono poste a disposizione del creditore, ma sono invece versate in un fondo apposito (acceso presso una terza persona, o anche presso una delle due parti principali dell’operazione), ed ivi lasciate capitalizzare ad un tasso annuo, in modo che il montante prodotto al termine della durata del prestito dia esattamente la misura del capitale da restituire.
In questo caso, naturalmente, il debitore dovrà pagare gli interessi nella misura intera per tutti gli anni: non si dà infatti luogo ad alcun pagamento anticipato al creditore a titolo del rimborso del credito; il quale rimane, fino all’ultimo, di ammontare pari a quello iniziale. il tasso che il debitore paga ogni anno a titolo di rimborso è ovviamente ben distinto dal tasso di remunerazione del debito.

Ammortamento Tedesco
A differenza per esempio dell’ammortamento francese che gli interessi sul debito vengono corrisposti mediante pagamenti periodici posticipati, nella forma dell’ammortamento tedesco gli interessi vengono invece corrisposti all’inizio di ciascun periodo.
Non si tratta di una procedura di ammortamento alternativa rispetto alle altre, quanto piuttosto di una variante; la possibilità che gli interessi vengano corrisposti anticipatamente può infatti considerarsi sia nel caso del rimborso a scadenza, sia in quello delle annualità costanti, sia in quello delle quote capitale costanti, sia, infine, nel caso del rimborso progressivo generico.

Ammortamento Francese
Ammortamento francese è una forma particolare di rimborso progressivo di un prestito, quella nella quale le annualità corrisposte dal debitore (con cadenza, supponiamo annua) hanno tutte lo stesso ammontare di rata. In queste condizioni il debitore si trova infatti vincolato, in sostanza, al pagamento di una rendita immediata annua posticipata costante, di durata uguale a quella del prestito.
La struttura del piano di rimborso nell’esempio riportato nel seguente link “Determinare la quota interessi in un mutuo”, può essere adattata ai differenti piani di ammortamento stabiliti dalla banca al momento dell’erogazione del prestito o mutuo. Con riferimento agli schemi contrattuali tipici, comunemente adottati nella prassi operativa, è opportuno mettere in luce la tipologia caratteristica riferita all’ammortamento francese (o progressivo).
L’ammortamento francese rappresenta la forma di piano di rimborso utilizzata con maggiore frequenza dalle banche nella concessione di prestiti o mutui a medio lungo termine. L’elemento distintivo dell’ammortamento francese è costituito dal versamento da parte del debitore di rate posticipate periodiche, costanti per tutta la durata del finanziamento. Al riguardo, si può osservare che le quote capitali devono necessariamente risultare crescenti in quanto la progressiva riduzione del debito residuo determina una quota interessi via via di importo decrescente,

Erogazione del Mutuo a Stato Avanzamento Lavori

La tipologia di mutuo che viene concesso per finanziare la costruzione o la rilevante ristrutturazione di un immobile, in considerazione che gli importi richiesti saranno necessariamente superiori al valore dell’immobile al momento della richiesta del finanziamento, è il mutuo edilizio a S.A.L. che sta per Stato Avanzamento Lavori.

Questa tipologia di mutuo generalmente è accompagnata dall’accensione di una garanzia ipotecaria sullo stesso immobile di primo grado e prevede l’erogazione delle somme in più riprese che saranno pattuite al momento della richiesta del mutuo. In prospettiva del valore che verrà ad assumere l’immobile a lavori conclusi verrà stabilito l’importo complessivo del mutuo che non supererà l’80% del valore dell’immobile.

Se il numero delle erogazioni non viene stabilito la banca e il mutuatario si accorderanno successivamente senza che occorra la presenza del notaio. Ogni erogazione sarà preceduta dalla certificazione di un perito incaricato dalla banca che nei suoi sopralluoghi rileverà l’effettivo stato di avanzamento dei lavori e aggiornerà il valore che l’immobile avrà raggiunto. I costi relative a tali perizie generalmente sono contenuti essendo accessorie alla perizia originaria in fase di concessione del finanziamento.

La prima erogazione in caso di costruzione generalmente richiede che l’immobile abbia almeno i tamponamenti esterni e la copertura (tetto), mentre se si tratta di grandi ristrutturazioni o di ampliamento di un immobile di cui la parte già esistente gravata da ipoteca, è possibile ottenere in considerazione del valore delle parti già in essere l’erogazione di una unica volta o una sostanziale erogazione iniziale.

Per questi motivi anche se l’immobile e di tipo abitativo, questa tipologia di mutuo è accessibile alle imprese principalmente edili e attività commerciali.

Naturalmente gli interessi matureranno sulle somme effettivamente erogate e non sull’importo complessivo del mutuo. Tecnicamente questo avviene innalzando la durata del preammortamento a 24 36 mesi nei quali avverrà il rimborso dei soli interessi e avverranno le varie erogazioni sulla base dei SAL, finito tale periodo si ottiene l’erogazione a saldo e inizierà il rimborso anche del capitale. Se al termine dei lavori il valore dell’immobile non consente che avvenga l’ulteriore erogazione, le somme non erogate saranno utilizzate per estinguere il debito residuo.

Quali Sono i Requisiti che Deve Avere l’Immobile per l’Iscrizione d’Ipoteca

Ogni immobile relativamente al suo valore commerciale, mediante iscrizione d’ipoteca, è idoneo a prestarsi come garanzia di un finanziamento. Tuttavia per i mutui acquisto casa, le banche accettano come garanzia ipotecaria solo immobili che hanno determinati requisiti, che elencheremo nei punti seguenti.

Categoria catastale
Le banche prediligono gli immobili a destinazione abitativa (conosciuti catastalmente come categoria “A”), perché è noto a tutti che questi tipi di immobili, rispetto a quelli agricoli o industriali, hanno un mercato molto più appetibile, soprattutto in ambito di eventuali esecuzioni immobiliari. Dobbiamo tenere in considerazione però che le pertinenze delle abitazioni, garage, posti auto, terreni o magazzini, non rappresentano un problema per le banche qualora questi abbiano un valore complessivo modesto rispetto al bene principale. Altra ipotesi da considerare e molto importante, quando il bene da ipotecare è un rudere o un immobile malridotto, le banche difficilmente accettano tali beni come garanzia, la condizione necessaria è che su questi beni malmessi, vi sia un piano di ristrutturazione corredato da autorizzazioni comunali, in tal caso le banche concederanno un mutuo per ristrutturazione ed in avanzamento lavori.

Commerciabilità del bene
come già abbiamo analizzato nel capitolo riguardo alle perizie immobiliari, la commerciabilità del bene prestato a garanzia del mutuo è un elemento fondamentale da considerare in tema di garanzia ipotecaria. In termini più schietti va detto che, più un bene si piazza bene sul mercato più questo è idoneo ad essere accettato come garanzia. I fattori che determinano la commerciabilità di un bene sono sostanzialmente due: l’ ubicazione e le caratteristiche. Per la prima, un immobile sperduto chi sa dove, magari in vendita da anni ma senza successo, non rappresenta un buon biglietto da visita in tema di garanzia ipotecaria, per il secondo un immobile difficilmente da gestire o amministrare, come ad esempio un castello (anche se a destinazione abitativa), non è considerato un’ottima garanzia per via della scarsa commerciabilità, come può averla un semplice appartamento.

Regolarità urbanistica
Abbiamo detto che un immobile idoneo a garantire un mutuo casa, deve essere a scopo abitativo, commerciale ma anche regolare dal punto di vista urbanistico ed amministrativo. Un Immobile abusivo non può essere considerato ai fini di un’ipoteca, in quanto destinato ad essere abbattuto. Anche per abusi parziali la banca è intransigente, in quanto la legge prevede che per tutti le compravendite immobiliari che riguardano immobili parzialmente abusi, i rogiti possono essere annullati. Siccome l’ipoteca è rilasciata dal nuovo possessore, in caso di nullità dell’atto di compravendita, anche l’iscrizione dell’ipoteca si annullerebbe.

La provenienza dell’immobile
Il notaio, per conto della banca, effettuerà delle indagini in cui se risulta che negli ultimi vent’anni l’immobile da ipotecare sia stato ceduto mediante donazione o testamento e i donanti o gli scomparsi non sono venuti a mancare come minimo da dieci anni, la banca difficilmente accetterà questi immobili come garanzia, per evitare che eventuali altri eredi legittimi possano intraprendere azioni legali se lesi nei loro diritti. La banca inoltre difficilmente accetta come garanzia l’ipoteca dei beni di proprietari che si trovano in uno stato finanziario non invidiabile, prossimi al fallimento ed in pieno dissesto economico, questo per evitare che in caso di vendita forzata dei beni, esistano altri creditori che vanterebbero le stesse pretese economiche della banca, tanto da vanificarne l’effetto dell’ipoteca registrata.