Come Combinare Investimenti in Etf e Conto Deposito

La diversificazione del portafoglio è la base per un corretto stile di investimento. Uno degli aspetti più interessanti è rappresentato dall’associazione tra Etf e conti deposito.

I conti deposito presentano essenzialmente due tipi di vantaggio principali: un basso rischio, e nel caso dei conti deposito vincolati (che sono quelli a maggior rendimento) un rendimento noto in anticipo (che può essere liquidato immediatamente dalla banca nel caso di interessi anticipati).

Tuttavia i rendimenti non sono elevati, per cui, per chi vuole ottenere dei ‘guadagni’ un po più elevati, senza doversi sbilanciare verso un rischio eccessivamente elevato (come nel trading in azioni) e senza dove rinunciare a una buona fetta di liquidità (potendo conoscere in anticipo più o meno il livello dei rendimenti), dovrebbe puntare su una buona strategia di diversificazione che combina due strumenti che si sposano bene: l’investimento in Etf accompagnato anche dal “parcheggio” di una parte delle somme in conti deposito.

Caratteristiche degli invstimenti in etf
Gli Etf presentano caratteristiche simili ai fondi di investimento, che attraverso la diversificazione interna permettono di ridurre il livello di rischio ed inoltre si avvalgono di una gestione passiva, ovvero lo scopo è quello di replicare il benchmark del sottostante. Però, a differenza di altri strumenti, come ad esempio il forex trading, non si tratta di un investimento di tipo OTC, dato che viene negoziato in borsa, con costi di gestione medi.

Per investire in Etf basta acquistare una certa quantità di quote, ed eventualmente vedere se si preferisce quello che paga periodicamente i rendimenti raggiunti, oppure quello che punta sulla capitalizzazione dei rendimenti.

Come si possono combinare Etf e conto deposito
Queste caratteristiche degli Etf permettono perciò di combinarli fruttuosamente con i conti deposito, visto che associando le due forme di investimento sarà possibile mantenere, da un lato, una certa liquidità che tuttavia viene remunerata (per quanto riguarda la parte di capitale che si ha da parte) mentre dall’altro sarà invece possibile aumentarne l’ammontare, per la parte investita in Etf, quando si replica il benchmark (oppure quando ciò non accade non si dovrà disinvestire ma sarà possibile aspettare tempi migliori).

Altri aspetti positivi della diversificazione: etf e conti deposito vincolati
L’unione nel proprio portafoglio di questi due strumenti finanziari permette anche che i rendimenti liquidati periodicamente possano essere messi a frutto sfruttando i conti deposito.

Oppure, se non si vuole rischiare il capitale, ma nemmeno attendere tempi troppo lunghi per approfittare di un momento particolarmente favorevole per i segnali di trading in Etf, si può investire in un conto deposito vincolato che liquida gli interessi anticipatamente, così da sfruttare una serie di aspetti positivi e cioè: non si tocca il capitale accantonato, ma si investono solo i rendimenti, su uno strumento che non pecca eccessivamente di liquidabilità, presenta commissioni e costi di gestione bassi e comunque assorbiti e distribuiti attraverso la struttura come fondi di investimento, e allo stesso tempo si ha una riduzione e ripartizione del rischio.

Inversioni di Tendenza – Come Riconoscere i Falsi Segnali

Nel trading Online in opzioni binarie si possono ottenere dei guadagni decisamente importanti, infatti, mediamente la percentuale di guadagno per singola operazione si aggira attorno all’85% del capitale investito.

Nonostante la percentuale sia davvero molto allettante non è certo semplice effettuare dei trade vincenti in opzioni binarie, vi sono dei pericoli che vanno evitati.

Ed è proprio di questi pericoli che vogliamo parlare in questa guida che certamente troverai molto utile, infatti, ti consigliamo di farne tesoro prima di cominciare la tua attività di trading Online in opzioni binarie.

Cosa sono le inversioni di tendenza
Certamente saprai già che il mercato si muove seguendo delle tendenze, ossia, seguendo delle direzioni ben precise che tendono ad autoalimentarsi grazie agli investimenti dei traders. Le direzioni in cui può muoversi il mercato sono due:

Direzione rialzista: in questo caso i massimi e minimi toccati per prezzo sono crescenti.

Tendenza ribassista: in questo caso i massimi ed i minimi sono invece decrescenti.

Un’inversione di tendenza si verifica quando vi è il passaggio da una fase rialzista ad una ribassista o viceversa. Tale passaggio non sempre avviene in modo chiaro e vi sono dei segnali che potrebbero far pensare ad una inversione, ma che poi si rivelano essere falsi: seguire tali segnali porta ovviamente ad una perdita ed è bene evitarli.

In questa guida vogliamo ccuparci di quelli che sono i falsi segnali più pericolosi, quindi, di quelli che sono i segnali che fanno pensare ad un’inversione di tendenza ma che di fatto portano il trader a sbagliare e quindi a perdere parte del suo capitale. Esistono numerosi falsi segnali, numerosi pericoli che sarebbe meglio evitare per poter innanzitutto diminuire le perdite nella nostra attività di trading ed in secondo luogo per aumentare i propri profitti.

Di seguito trovi i falsi segnali che portano maggiormente ad una perdita, vogliamo quindi aiutarti a capire come fare per evitare di perdere il tuo capitale a causa di quelli che sono i falsi segnali più comuni.

Come Diventare uno Stilista

La moda è un settore molto affascinante che attira ragazzi e ragazze che studiano per imparare a disegnare e realizzare abiti e accessori.

Per svolgere questa professione, è indispensabile avere grinta e tenacia; inoltre, è fondamentale compiere un adeguato percorso di studi.

Lo stilista, disegna e crea collezioni, secondo il suo estro e il suo gusto personale. In questo settore, le possibilità di trovare un impiego sono tante; infatti, l’artigianalità italiana è ammirata e richiesta in tutto il mondo. Gli stilisti possono decidere di lavorare in proprio, creando le collezioni e firmandole con il proprio marchio; in alternativa, è possibile essere impiegati presso grandi case oppure aziende. Gli stilisti possono trovare un impiego in tanti campi: dalle rivista, ai siti on line passando per la televisione; inoltre, altre occasioni provengono dal mondo teatrale e da quello del cinema.

Esistono numerose scuole per diventare stilisti; l’importante è valutare il numero di ore di stage; inoltre, è molto importante che si dia la possibilità ai giovani studenti di partecipare a sfilate. Per riuscire a diventare un buon stilista, è essenziale la pratica e la possibilità di collaborare con case produttrici o grandi brand. Sin dai primi anni di studio, un aspirante stilista deve cercare di entrare in contatto con i propri colleghi e con i professionisti del settore per cercare di capire come muoversi nell’ambiente. Dopo la conclusione della scuola oppure nei periodi estivi, il consiglio è quello di provare ad essere assunti a tempo presso qualche casa di moda o qualche grande sartoria. In questo modo, stando a contatto con personale esperto è possibile mettere in pratica ciò che è stato studiato.

In alternativa alla carriera da stilista, si può scegliere quella di fashion designer o figurinista, per imporsi è bene essere costantemente informati su gusti e tendenza moda. Per diventare uno stilista, è importante frequentare un liceo artistico, con indirizzo design, oppure un istituto professionale ad indirizzo di produzioni artigianali e industriali. In alternativa ai corsi universitari, è possibile iscriversi presso i corsi di formazione professionali per stilista.

Per diventare stilista, si può accedere ai corsi universitari , come quello del Policlinico di Milano: il corso di laurea in disegno industriale con indirizzo moda; presso l’Università IULM è possibile frequentare svariati corsi di moda.

Sempre a Milano, è possibile iscriversi all’Università Marangoni, che offre numerosi corsi di studi specifici sulla moda.

Invece, all’Università di Firenze esiste il corso “costume e moda”. Dopo aver conseguito una laurea in materie attinenti alla moda, è possibile continuare la propria formazione seguendo dei master oppure dei corsi di specializzazione; come l’Accademia di costume e moda di Roma.

In alternativa all’università, è possibile frequentare delle scuole professionali di moda; molto importante è l’Istituto europea di Design, indicato con la sigla IED, che si trova a Roma, a Madrid, a Torino, a Milano e a Barcellona.

Dopo gli studi, è necessario scegliere una specializzazione, cercando di accumulare quanta più esperienza possibile nel campo scelto; oltre all’abbigliamento si può optare per il campo degli accessori, magari puntando su quelli più originali. Puntando a campi poco battuti, è possibile riuscire a trovare maggiori occasioni di occupazione e a farsi conoscere con maggiore facilità.

Per perfezionare la conoscenza linguistica e per mettersi alla prova in un contesto differente, fare un tirocinio all’estero è davvero una buona idea. Si può cercare un lavoro presso una casa di moda straniera, oppure pensare di iscriversi a corsi di specializzazione o a scuole di moda e design.

Per diventare stilisti, bisogna avere le conoscenze pratiche e teoriche specifiche, accompagnate da una buona base di cultura generale. Inoltre, è importantissimo tenersi aggiornati, informarsi sulle nuove tendenze; bisogna possedere estro, creatività e buon gusto. Uno stilista, deve avere delle buoni doti di manualità, deve avere un’ottima conoscenze dei tessuti e degli stili sartoriali. Deve avere voglia di imparare da colleghi più esperti e deve essere disposto a fare tanta gavetta.

Una volta completato il corso di studi, il consiglio è quello di partecipare con le proprie creazioni a fiere o sfilate; inoltre, è bene possedere un biglietto da visita e un sito internet dove raccogliere le proprie produzioni.

Opzioni Binarie e Money Management

Se sei giunto sin qui significa che sei interessato o ti stai interessando all’investimento in opzioni binarie il che é un bene perché molto probabilmente scoprirai un mondo nuovo, fatto di opportunità, di guadagni e, se diventerai bravo, di successi. Ovviamente anche l’inferno é lastricato di buone intenzioni, quindi, se da un lato le opzioni binarie risultano essere una grande opportunità, dall’altro se utilizzate male, rappresentano unicamente una perdita. Bisogna quindi imparare ad utilizzare al meglio tale strumento al fine di ricavarne solo vantaggi, ma come fare? Come riuscire in questa impresa?

Ti presento il money management…

Per riuscire in questa impresa hai bisogno di un compagno fedele, di una guida, questa guida prende il nome di money management. Il money management é l’insieme di tecniche atte a gestire in maniera efficiente il proprio capitale, in questo caso il proprio capitale di trading.

Molti investitori, così tanto attratti dalla possibilità di guadagnare con le opzioni binarie, non prendono in considerazione quest’aspetto del trading che risulta essere fondamentale. La prima regola del trading infatti riguarda proprio il capitale, che va preservato ad ogni costo in quanto rappresenta lo strumento che ci consente di guadagnare: se perdiamo lo strumento non possiamo più lavorare, non possiamo più fare trading e, come diretta conseguenza, non possiamo più guadagnare.

Come fare a non perdere il capitale

Abbiamo detto che la prima cosa da fare é evitare di perdere il capitale che abbiamo a disposizione, tuttavia, non riusciremo ad investire senza perdere capitale, questo non significa però non guadagnare, ma significa unicamente guadagnare più capitale di quanto se ne perde. Il concetto di perdita va acquisto e interiorizzato in quanto all’inizio l’inesperienza porta a pensare che non si debba perdere e se si perde si deve subito recuperare il capitale, niente di più sbagliato.

Solitamente il trader inesperto tende a perdere e poi, per recuperare il capitale, tende ad investire somme sempre maggiori, senza considerare che tali somme potrebbero andarsi a sommare a quelle perse in precedenza. Per comprendere quanto grave sia perdere troppo capitale basta osservare il rapporto tra percentuale di capitale perso e la performance, sempre espressa in termini di percentuale, necessaria a recuperare tale capitale.

Come puoi vedere, se si perde una percentuale di capitale troppo grande diventa pressoché impossibile recuperarla. Ed é proprio qui che entra in gioco il money management.

Quanto capitale conviene mettere a rischio?

Alcuni traders, quelli più esperti che operano ai massimi livelli, riescono a calcolare la percentuale di capitale da mettere a rischio per ogni operazione in funzione della durata dell’investimento e del rapporto rischio/rendimento, ovviamente, inutile dire che calcoli simili non si adattano all’esperienza di un principiante che però può impostare una percentuale di rischio standard che risulta comunque essere efficace. Occorre perciò stabilire quale sia questa percentuale che non deve essere nè troppo bassa in modo tale da evitare di guadagnare poco, nè troppo alta in modo da rischiare tanto: la percentuale di rischio ottimale risulta essere del 5%, vale a dire che per ogni operazione, per ogni opzione binaria acquistata bisogna mettere a rischio il 5% del capitale totale.

Doppio e Triplo Massimo – Significato e Definizione

Oggi ci soffermiamo su alcune note figure di analisi tecnica che possiamo facilmente trovare nei differenti contesti di mercato in cui ci troviamo ad operare: il doppio ed il triplo massimo.

In effetti, con le opzioni binarie è utile carpire ogni minimo segnale che ci possa far intuire la direzione tendenziale dei prezzi.Tali figure di inversione ci possono dare un enorme aiuto, da tale punto di vista. Vediamole insieme.

Il doppio ed il triplo massimo. In cosa consistono
Vi proponiamo una dinamica delle quotazioni real time di 24option, uno dei migliori broker operanti sul mercato delle opzioni binarie.

Il riquadro che stiamo osservando è riferito alle azioni di Baidu che, in questi giorni, stanno avendo degli andamenti interessanti. La figura che vi mostriamo ha qualche tratto di somiglianza, almeno nel tratto iniziale, con il doppio massimo. E’ un doppio massimo? Da cosa dipende il fatto che sia o meno un doppio massimo?

Quando si ha il doppio massimo succede che i prezzi tentano di superare per ben due o tre volte la soglia di resistenza. Che cosa è il livello di resistenza? E’ rappresentato da quei prezzi, al di sopra dei quali i prezzi di mercato non saliranno tendenzialmente: otteniamo in gergo quello che prende il nome di “fallimento del test di resistenza”.

Solitamente, le figure utilizzate per tradizione sono riferite ai massimi e minimi storici delle quotazioni, raggiunti in intervalli di tempo apprezzabili, non a livello intra-day. Ultimamente, però, la concentrazione dell’orizzonte di analisi sul breve termine ed il notevole “nervosismo” del mercato hanno ridotto l’attenzione degli investitori verso il lungo termine. Gli investitori sono tutti concentrati ad osservare il simultaneo movimento dei prezzi, avendo sotto controllo, il più delle volte, i volumi di contrattazione. Diventati, ormai, irrinunciabili gli oscillatori e gli stocastici di mercato che è sempre meno lineare e va affrontato con un’ottica dinamica.

Praticamente, ciò che caratterizza il doppio massimo è che, fallito il tentativo di superare la soglia di resistenza, i prezzi retrocedono e con ciò, però, aumentano i volumi in modo rilevante. Come possiamo tenere d’occhio i volumi, senza ricorrere ad indicatori specifici, a cui magari non attribuiamo eccessiva affidabilità? Con le candele giapponesi. Vediamone un esempio nel riquadro seguente:

Come potete ben notare le candele segnalano in corrispondenza della salita delle quotazioni, a parità di frame-rate, la presenza di corpi sempre più lunghi (ciò implica che i prezzi oscillano con forza tra un estremo e l’altro), e ciò si ripete quando c’è l’inversione di tendenza. Proprio le candele ci possono esprimere la forza del mercato in un certo istante ed il frapporsi tra domanda (pressioni rialziste) ed offerta (pressioni ribassiste), con sempre maggiore intensità. Di solito, si utilizza associare a tale analisi contestualmente il Macd, di modo che possiamo cogliere agevolmente la traiettoria dei prezzi, ricorrendo alle medie mobili.

Ecco nel riquadro seguente, un esempio di come avviene, in pratica, il doppio massimo:

Ecco le principali particolarità a cui dobbiamo porre attenzione per constatare il doppio massimo:

il raggiungimento per ben due volte dello stesso livello di prezzo
la rottura della base
Vi potrà essere di aiuto riuscire a dosare con il giusto mix i vari strumenti a disposizione, dall’analisi tecnica, alle medie mobili, sino agli indicatori sui volumi di contrattazione. E soprattutto, cercare di cogliere la direzionalità del mercato è uno degli obiettivi di gran parte degli investitori che non riescono a trarre informazioni utili dalla volatilità, preferendo un trading tattico ad uno più veloce.