Titoli di Stato, oro e mattone non sono porti sicuri come in passato. Meglio affidarsi a un portafoglio diversificato anche sulle azioni, oggi a prezzo da saldo, ma orientarsi non è semplice.
Una volta c’era la sicurezza nei titoli di stato e nei depositi bancari o almeno si faceva affidamento sul fatto che le somme così investite avrebbero reso qualcosa a lungo andare. Oggi invece, con i tassi vicini allo zero i Bot non sono più appetibili. Come illustra la recente indagine di Banca d’Italia, il flusso negativo è pari a oltre 63 miliardi di euro. I conti correnti da tempo rendono poco o nulla e i rendimenti dei conti di deposito sono tutti ai minimi storici.
Tutti gli investimenti a breve termine faticano a tenere il passo dell’inflazione, che ad aprile ha toccato l’1,5% annuo. Anche per i Cct la situazione non è molto diversa. E il mattone non è messo meglio. Basta andare in giro per le strade di Milano e Roma o di altre città italiane o navigare su qualche sito internet per capire che siamo in presenza di un eccesso di offerta rispetto alla domanda.
Ovviamente nel caso di acquisto di una prima casa il discorso è diverso perché entrano in campo altre logiche. Veniamo all’oro che oggi è più che mai di attualità. Il bene rifugio per definizione ha dimostrato tutto il suo valore (non solo intrinseco) in questa crisi. Comprare però adesso potrebbe essere troppo tardi. Resta il mercato azionario con tutte le incertezze che si leggono ogni giorno.