Come Leggere la Bolletta Eni

Sapere leggere la bolletta è molto importante per capire quali sono i propri consumi e risparmiare. In questa guida spieghiamo come leggere le bolletta Eni.

Sia nella bolletta del Gas sia in quella dell’Energia elettrica si ritrovano le 4 voci principali che compongono il costo della bolletta( la nuova bolletta 2.0 presenta 5 voci principali, al posto di 4. […] Le analizzeremo in seguito […] ). Le 4 principali voci presenti nella bolletta, che a loro volta comprendono altre sottovoci, sono le seguenti: 1.Servizi di Vendita ; 2.Servizi di Rete ; 3.Imposte ; 4.Iva .

Bolletta del Gas

La prima voce chiamata Servizi di Vendita comprende i successivi elementi

Commercializzazione al dettaglio : è una parte fissa della bolletta; si tratta di una quota mensile pari a 4,90€ , la quale si paga indipendentemente dal consumo
Corrispettivo Gas : con l’offerta commerciale momentaneamente disponibile: 0,285 €/Smc (Bollettino postale) oppure 0,27 €/Smc (Rid Bancario) moltiplicato per il consumo bimestrale
Commercializzazione al dettaglio : rappresenta una parte variabile della bolletta data dal coefficiente 0,0079 moltiplicato per il consumo bimestrale
Oneri di gradualità : 0,0125 moltiplicato per il consumo bimestrale.
La seconda voce chiamata “Servizi di Rete” (costo del trasporto) comprende:
Quota fissa di 0,03 cent /euro al Smc
Quota variabile in base ai scaglioni di consumo ( scaglione 1 – 0,0249 ; 2 – 0,14 ; 3 – 0,118; 4 – 0,112 ; 5 -0,09
La terza voce “Imposte” comprende: (Imposta erariale + Imposta regionale) moltiplicato gli Smc.
Qua si deve tener conto che tali imposte, sono sempre definite in base agli scaglioni di consumo ma, anche in base alla regione, provincia, comune di residenza. (*da vedere la tabellina concerne)

Esempio Piemonte, Torino, Torino (erariale + reg) – scaglione 1 – 0,066; 2- 0,20 ; 3-0,195 ; 4 – 0,21 .

La quarta voce è rappresentata dall’ “Iva”:
L’Iva è al 10 % sui primi 480 Smc consumati durante l’anno solare preso in considerazione, ovvero per i primi 40 Smc mensili. Per i Smc restanti, invece, l’Iva è al 22 % .

Bolletta Luce

La prima voce “Servizi di Vendita” è composta dai seguenti elementi:
Commercializzazione al dettaglio : è una parte fissa della bolletta; si tratta di una quota mensile pari a 2,35€ , la quale si paga indipendentemente dal consumo
Corrispettivo Luce del valore di 0,067 €/KWh (Bolletino postale) oppure 0,063 €/KWh (Rid Bancario) moltiplicato per il consumo bimestrale
Commercializzazione al dettaglio : rappresenta una parte variabile della bolletta data dal coefficiente 0,0043 moltiplicato per il consumo bimestrale
Dispacciamento : è dato dal coefficiente 0,01834 moltiplicato per il consumo bimestrale
La seconda voce “Servizi di Rete” (costo del trasporto) comprende:
Quota fissa: 0,59 € mensili
Quota potenza: 0,58 €/KW potenza. Pertanto, per un impianto con una potenza impegnata di 3 KW –> 0,58*3 =1,75 € mensili.
Quota variabile in base ai scaglioni di consumo scaglione 1 – 0,047 ; 2 – 0,10 ; 3 – 0,16; 4 – 1,17
Per quanto concerne l’Energia Elettrica, i scaglioni di consumo vengono suddivisi nel seguente modo: 1°Scaglione 0 -1800 ; 2°Scaglione 1800 – 2640; 3°Scaglione 2640 – 4400; 4°Scaglione oltre 4400 KW annui. Per sapere fino a quale scaglione siete arrivati in base al consumo della vostra bolletta, prendete il valore massimale di ogni scaglione e dividetelo ai mesi riferenti (esempio: 1°Scaglione 0 – 1800 , prendo i 1800 KW e li divido a 12. Di conseguenza, risulterà che il primo scaglione per il consumo mensile è pari a 150 kw / mese e così via). Alcuni gestori riportano anche un 5°Scaglione che va da 0 – 900 KW ma in realtá quest’ultimo non esiste, in quanto rientra nel 1°Scaglione.

La terza voce “Imposte”:
Un cliente residenziale ha diritto all’azzeramento delle imposte per i primi 150 KW consumati al mese. Superati i 150 KW mensili (ossia superati i 300 KW a bimestre, considerando un consumo mensile equivoco) si paga l’imposta di 0,02 €/KW.

La quarta voce “Iva”:
L’Iva è al 10 % sui primi 2700 KW annui (per i primi 225 KW mensili in media). Per l’eccedenza dei KW, l’Iva è al 22 % .

La lettura della bolletta è quindi semplice. Per concetti di tipo generale, rimandiamo a questa guida su Consumatoreinformato.net, in cui sono fornite altre informazioni utili sulla lettura della bolletta.

Come Funziona il Lavoro a Tempo Parziale

Meglio conosciuto come part-time, in cui la collaborazione del dipendente segue un orario lavorativo ridotto rispetto a quello normale, indicato dalla legge o dal contratto collettivo.

TIPOLOGIE DI PART TIME
Sono tre le tipologie di lavoro a tempo parziale che possono configurarsi sia a tempo determinato sia a tempo indeterminato. Eccole nel dettaglio
-part-time di tipo orizzontale: la riduzione rispetto al tempo pieno viene suddivisa in modo omogeneo su tutti i giorni lavorativi. Ad esempio, in presenza di un orario contrattuale normale di 40 ore settimanali distribuito su 5 giornate, si può prevedere un part-time di 4/6 ore al giorno, dal lunedì al venerdì. Il datore di lavoro può richiedere una prestazione oltre l’orario stabilito dal contratto; superato il limite del 10% le ore di lavoro supplementare sono retribuite con una maggiorazione del 50%;
-part-time di tipo verticale: l’orario di lavoro è full-time, ma la prestazione viene concentrata esclusivamente in alcuni giorni della settimana, del mese o dell’anno, ad esempio, la collaborazione per 3 giorni alla settimana per 12 mesi all’anno;
-part-time di tipo misto: si svolge secondo una combinazione di tipo orizzontale e di tipo verticale, ad esempio, la prestazione lavorativa di 20 ore settimanali per 3 settimane al mese sui 12 mesi all’anno.

Per quanto riguarda la collaborazione oltre l’orario part-time concordato, un’opportuna distinzione concerne il lavoro supplementare e il lavoro straordinario. Con il primo s’intende il lavoro effettuato oltre l’orario stabilito dal contratto individuale ed entro il limite del tempo pieno. E’ ammesso nel part-time orizzontale. Il secondo, invece, riguarda il lavoro prestato oltre l’orario normale di lavoro delle 40 ore settimanali. E’ ammesso nelle sole ipotesi di lavoro a tempo parziale di tipo verticale o misto.

FORMA DEL CONTRATTO
Deve essere stipulato per iscritto e consegnato al lavoratore prima che inizi la collaborazione. Il contratto deve, inoltre, contenere la durata e la distribuzione dell’orario con riferimento al giorno, alla settimana, al mese e all’anno.

Come Funziona il Bonifico Bancario

Il bonifico bancario è una semplice operazione con la quale un soggetto  (ordinante)  ordina  alla  propria  banca  di  trasferire  telematicamente  una  somma di denaro a un altro soggetto (beneficiario nazionale o internazionale)  nel suo conto C/C bancario.

Sarà necessario disporre delle coordinate bancarie del beneficiario per la richiesta di operazione di bonifico bancario e trasferire somme di denaro dal  proprio C/C ad un altro.

Per esempio, un privato o impresa cliente di Firenze può pagare un fornitore  di Cagliari senza doversi recare presso il fornitore per effettuare il pagamento.  Basterà effettuare il bonifico bancario pagando una commissione bancaria  (costo per il bonifico) che varia da banca a banca.

Il bonifico bancario, una volta effettuato ed andato a buon fine, comporta due  operazioni opposte, ovvero
-Un addebito nel C/C dell’ordinante pari alla somma da trasferire oltre le  commissioni bancarie per l’operazione
-Un accredito sul C/C del beneficiario per l’intera somma bonificata.

Per esempio, se la ditta A  ordina alla propria  banca di trasferire (bonifico bancario) euro 1.000,00 dal proprio C/C bancario  a favore di Azienda B (beneficiario) e considerando euro 3,00 quali  commissioni bancarie, si avrà quanto segue
-Un addebito nel conto corrente della ditta A pari ad euro 1.003,00 (euro 1.000,00 oltre euro 3,00 di  commissioni bancarie)
-Un accredito sul conto corrente di Azienda B per euro 1.000,00.

Per il bonifico SEPA, come spiegato in questa guida su Ilbonificobancario.com, i tempi di esecuzione sono rapidi, un giorno lavorativo, mentre possono aumentare per bonifici al di fuori dell’area SEPA.

Tutti gli sportelli bancari hanno presso la propria agenzia un modello da  compilare manualmente per potere ordinare un bonifico bancario.

Un’operazione bancaria simile al bonifico bancario è il giroconto  bancario:  in  questo  caso,  nella  maggioranza  dei  casi,  l’ordinante  e  il  beneficiario sono entrambi correntisti della stessa banca quindi  la banca  girerà una determinata somma di denaro ordinata da un suo  correntista (con addebito in C/C) sul C/C di un altro soggetto cliente della  stessa banca.

Overqualified – Cosa Fare se si è Troppo Qualificati

Mettersi in gioco per trovare il primo lavoro non è semplice. Rimettersi in gioco per trovarne uno nuovo è ancora più complicato.
Il mercato del lavoro è, infatti, soggetto a strani paradossi.
A venticinque anni, neolaureati, è difficile trovare un impiego perché senza esperienza.
A quaranta anni, si ha “troppa esperienza”.
A cinquanta anni, o si è “troppo grandi” o si è “troppo qualificati”.

I giovani laureati spesso si accontentano di un posto dietro al bancone di un bar o di un qualsiasi lavoro impiegatizio, nella speranza, prima o poi, di fare (l’agognata) carriera.

Dalla discussione Overqualified nata su LinkedIn nel gruppo “Il mercato italiano del lavoro” emerge, infatti, che l’età è spesso discriminante per le figure più qualificate o con maggiore esperienza e rappresenta il problema di inserimento nel mondo del lavoro.

Come superare dunque il fantomatico scoglio dell’esperienza? E il presunto problema dell’età?

Due sono le filosofie e due sono le proposte, nate nel sopracitato thread, per affrontare il problema: l’ omissione e il valore aggiunto.

C’è chi propone di non specificare l’età nel curriculum, di ometterla, in modo da potersi far conoscere in sede di colloquio e, una volta illustrate le proprie competenze e dopo “essere stati testati”, svelare il dato anagrafico. Oppure, in alternativa, di porre l’età tra le ultime informazioni del curriculum in modo che venga letto senza pregiudizio o, peggio ancora, cestinato prima della lettura.

L’altra strada proposta è quella di esaltare la propria professionalità, senza alcun tipo di omissione su esperienza o anagrafica, e di porsi in modo da rappresentare un valore aggiunto e una potenziale fonte di risorse e guadagno per l’azienda in cui ci si propone.

Come Diventare Perito Agrario

Il perito agrario è un tecnico polivalente competente in amministrazione e conduzione di cooperative, aziende agrarie e zootecniche, gestione del territorio e analisi socio-economiche. Tuttavia, negli ultimi anni questa figura professionale si è arricchita di conoscenze specialistiche in più ambiti, per rispondere alle moderne linee guida sui temi dell’ambiente e del territorio.

Competenze del perito agrario
Il perito agrario è competente nella seguenti attività
direzione e gestione di aziende agrarie e zootecniche, comprese le funzioni contabili, di assistenza e rappresentanza tributaria, amministrazione del personale
progettazione, direzione e collaudo di opere di miglioramento fondiario, misura, stima e divisione di fondi rustici, costruzioni e aziende agrarie
lavori catastali, topografici, cartografici e tipi di frazionamento
valutazione di danni alle colture
direzione e manutenzione di parchi, progettazione, direzione e cura di giardini, anche in aree urbane
assistenza tecnica ai produttori agricoli

Accanto al settore puramento agricolo, il perito agrario può trovare interessanti sbocchi professionali anche
nell’industria agroalimentare e di trasformazione dei prodotti agricoli
nel controllo della qualità dei prodotti nei diversi livelli della filiera produttiva
nel controllo e assistenza tecnica delle aziende che seguono le linee produttive dell’agricoltura biologica
nella valutazione di impatto ambientale
nella pianificazione urbana e territoriale
nella progettazione di interventi di restauro ambientale e paesaggistico
nella direzione di parchi e aree protette

Accesso alla professione
Il percorso formativo prevede due possibilità: il conseguimento del diploma di Perito Agrario o la laurea triennale nelle discipline previste dalla normativa vigente. L’abilitazione all’esercizio della libera professione prevede un periodo di tirocinio e il superamento di un esame di Stato, indetto annualmente.